Finalmente a casa: Colapesce (libreria e bistrot)

1912009_604645302939728_1414587856_nColapesce non è solo una libreria bistrot; Colapesce è un posto magico, uno di quei posti dove scattano incantesimi che ti legano per sempre a luoghi, odori, luci.
Piccola (saranno meno di cento metri quadri) e perfetta, è una di quelle librerie tirate su dalla (e con la) passione – più che con calcolatrici e libri contabili – di persone (in questo caso i fratelli Nicosia; ricordate Pianissimo, la libreria itinerante?) che amano i libri e con i libri amano anche lavorare. Arredata con materiali semplici, sa di mare (nelle cui profondità ancora si può sentire la fatica di Colapesce, mentre regge la nostra terra sicula) e di salsedine, con i suoi tavoli di legno povero e le lampare appese a illuminare.

Il colpo di fulmine – l’incantesimo – è scattato la prima volta che ci sono entrata, arrivata da Roma a Messina in aereo, qualche mese fa. Un passaggio veloce, giusto per conoscere un posto nuovo che desideravo vedere. L’innamoramento pochi giorni fa, quando ci sono tornata per un aperitivo e per prendere alcuni regali. Bevevo e non riuscivo a smettere di guardarmi attorno e cercare di abbracciare tutti quei libri che con cura e amore (si percepisce chiaramente) sono sistemati, a beneficio dei lettori e a gusto dei librai-padroni di casa (una delle cose che distinguerà sempre le “librerie di catena” dalle “case dei libri”). Tante case editrici (indicate chiaramente da cartellini scritti a mano) trovano posto da Colapesce, dalle più grandi e storiche fino alle più piccole e appena nate (avevo accanto, mentre bevevo un prosecco, un’ottima selezione per esempio della 66thand2nd). Sui tavoli dedicati ai consigli di lettura, invece delle pile di Vespa, Morelli e Crepet alle quali siamo ormai abituati e che ti fanno venire voglia di gridare “Fahreneeeeit!”, libri stupendi e irresistibili: ultime novità da far conoscere e romanzi che non hanno tempo, come In viaggio contromano di Michael Zadoorian (Marcos y Marcos), uno dei più belli mai letti.

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È in posti come questo che entri con l’idea di comprare un libro ed esci con almeno tre romanzi che non avevi preventivato e che ti hanno “chiamato”. Libri che ti girano attorno per settimane, mesi e che si fanno trovare in questi posti magici. Fabrizio Piazza (libraio di cui ho una stima infinita) aveva consigliato il libro Atlante degli abiti smessi di Elvira Seminara; si è fatto trovare alla cassa, davanti a me. Avevo in testa da un po’ di leggere Marcello Fois; ecco, mentre guardavo altre cose, una pila di suoi romanzi (è stato ospite in libreria da poco) mi ha “invitato” ad alzare gli occhi e prendere Nel tempo di mezzo (“Marcello Fois è un fuoriclasse, non c’è un libro in particolare da cui iniziare; tutti sono da leggere” mi ha detto il libraio).

Mi inorgoglisce tanto (concedetemi una piccola parentesi di siculitudine) che due fra le più belle librerie con i librai più preparati e appassionati (una è Colapesce, l’altra è Modus Vivendi) siano nella mia terra, e una proprio nella mia città. Librerie che, come dovrebbero essere tutte (e come il Libraio per eccellenza, Romano Montroni, insegna), diventano punti di incontro, discussione, centri culturali (nel senso meno paludato e più sociale del termine) e luoghi in cui, fra lettura, musica, cibo, intrattenimento sia piacevole stare, trascorrere il tempo felicemente, vivere. Sono d’accordo con la loro quando si definiscono una piccola speciale comunità aperta dove ognuno è diverso, non prende tessere, non agita agende, non porta giacche di tweed per essere accettato. 

Questa è la loro pagina Facebook. Seguitela, anche se non vivete a Messina. La loro comunità non ha confini.

Libri e pizzini

pizzinoLa nostra è l’epoca dei pizzini. Anche a scuola, quando passi sotto il banco il “foglietto” dell’epoca mia ormai passi un “pizzino”. Di pizzini ce ne sono tanti, brutti, bruttissimi (quelli di mafia, da cui tutto è partito), squallidi (quelli scambiati e pubblicati a tradimento su web), e gli intramontabili “pizzini” d’amore dei cioccolatini.
Luana Cau, studentessa di Giurisprudenza di ventitre anni, ha ribaltato il significato originario del pizzino e ne ha dato un senso direi poetico. La sua iniziativa, idea, parte da Facebook e dalla campagna Chi lascia un bigliettino lascia un tesoro: tutti in libreria a lasciare messaggi, citazioni, consigli, poesie in formato pizzino dentro un libro.
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Non chiamatela presentazione: Antonella Lattanzi alla libreria Giufà

Antonella Lattanzi, Prima che tu mi tradisca, Einaudi Stile libero Big (2013), 432 pagine, 19 euro

Questo romanzo non è una lamentela per una condizione disagiata, ma è un grido energico, sommesso, ma forte (Severino Cesari)
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Non sono solo io a dire che quella di giovedì 14 novembre non è stata una presentazione. Introducendo la – bella – serata, anche Luca Briasco (editor di narrativa straniera per Einaudi Stile libero) e Severino Cesari (fondatore di Einaudi Stile libero, editor, “L’uomo che ascolta i libri”) hanno sottolineato che stavamo per assistere a un evento speciale, diverso. E così è stato, sotto tutti i punti di vista.
Innanzitutto la location. La libreria Giufà è un posto molto particolare (ne ho già parlato qui), oltre che la libreria di riferimento dell’autrice “fin dai tempi dell’Università a San Lorenzo”. Accogliente come un salotto di casa, ha un’atmosfera fra le più adatte ai libri; non è facile da spiegare, tutte le librerie dovrebbero averla, ma purtroppo non tutte ce l’hanno. Entrare da Giufà è come immergersi in un mondo parallelo abitato da libri, parole e pensieri.

Le presentazioni tipiche partono dal libro… e dentro al libro rimangono. Si leggono alcuni brani e si loda (e sbroda) l’autore per i personaggi (che vengono il più delle volte descritti) e per la trama (che viene completamente raccontata) e si chiede all’autore, alternando le due possibilità, se il libro è autobiografico oppure perché scrive. E a questo punto la voglia di leggerlo ti è passata completamente.
La serata a cui ho partecipato, con tanti altri lettori seduti in un ideale cerchio attorno all’autrice e ai suoi editor, mi ha fatto invece venire proprio voglia di leggere il libro e soprattutto di stare ad ascoltare all’infinito.

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Leggere d’estate: i classici e l’ottimismo… in vetrina

consigli_Feltriarge2Sabato 22 giugno le vetrine della libreria Feltrinelli in Largo di Torre Argentina consigliavano alcune letture per l’estate.
Una vetrina consigliava i classici: Virginia Woolf, Voltaire, Dostoevsky, Machiavelli. Letture senza tempo, che varrebbe la pena intraprendere. Molti dei libri consigliati sono in sconto (dal 15 al 25 per cento). Un cartello però che sovrasta i classici in mostra richiama l’attenzione e promuove Morimondo, ultimo libro dello scrittore viaggiatore Paolo Rumiz, pubblicato da Feltrinelli: una storia dove il Po, chi lo ama, chi lo ha solcato e il fiume stesso diventano protagonisti di un lungo racconto che fluisce come l’acqua.

L’altra vetrina, superata quella dei dvd, cd, strumenti musicali e corsi per imparare a suonare la chitarra in ventiquattro ore, consiglia due libri in modo inequivocabile (con grandi cartelloni e sfilata di copertine):
io prima di te di Jojo Moyes (edito da Mondadori e tradotto da Maria Carla Dallavalle)
e
io che amo solo te di Luca Bianchini (edito da Mondadori)
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Libreria Doralice – Messina

Messina, Via Consolare Pompea 429-431, Contemplazione

Una barca attraccata su una spiaggia immensa pronta a salpare verso lidi lontani. Una barca costruita con passione, amore e materiali scelti uno a uno e messa in mare a novembre 2010.

La sensazione che dà entrare nella piccola, accogliente e solare libreria Doralice è di tranquillità, di pace. Varcata la soglia ci si ritrova, come Alice, in un mondo parallelo dove non c’è stress, non ci sono rumori molesti, non c’è fretta, non ci sono pensieri.
Forse perché la libreria, come poche, è in una posizione eletta, a un passo – anzi, un attraversamento pedonale – dal mare dello Stretto di Messina; perché ha un parcheggio di fronte, gratuito e ampio; ma soprattutto perché si respirano la passione, l’amore e la voglia di mettere questa barca – magari sognata per anni, progettata, disegnata – in mare delle due libraie, Viviana (Montalto) e Maria (Riganello).
Libraie, come ce ne sono poche ormai, che ti accolgono in quella che è la loro seconda casa, ti assistono senza invadere il tuo spazio, si fermano a chiacchierare di libri, te li spiegano, te li consigliano e ti offrono anche il caffè (da sorseggiare, magari leggendo un’anteprima del libro da acquistare, in una saletta in cima a una piccola scala, al secondo piano).
Due sale piccole e ben organizzate costituiscono questo prezioso salotto culturale: la prima, con libri di narrativa italiani ed esteri, libri in lingua originale (e non solo inglese, francese e spagnolo; come dichiarano nel loro manifesto: Siamo orgogliose di poter offrire molti titoli in lingua originale, in tante lingue. Testi nelle grandi lingue europee, per chi non ama i traduttori, testi rumeni, arabi, russi, ucraini, srilankesi: a Messina vivono tante persone di altre nazionalità, sarà per loro una possibilità di accesso alla cultura). Organizzati secondo casa editrice in scaffali ordinati e consigliati su un tavolo con le proposte della libreria (libri scelti dal gusto delle libraie più che dalle regole del mercato), i tremila volumi chiamano il lettore.

La seconda sala è dedicata in parte ai bambini e ai ragazzi con una selezione di libri illustrati, storie, libri pop up e libri gioco a misura – e altezza – dei più piccoli. Un regno di carta per i bambini che, accompagnati dalle libraie – per l’occasione in ginocchio a illustrare tutto con dolcezza ai piccoli lettori – vengono traghettati in maniera naturale, ludica e non scolastica fra storie, colori, autori.

Un’attenzione particolare è dedicata alla carta ecologica, alle case editrici che la scelgono, e all’artigianato locale a chilometro zero. Doralice non è solo una libreria, un salotto culturale, un luogo di incontro; è una filosofia, un pensiero, una libreria con un’anima che si percepisce. Ci piacerebbe chiedere a Viviana e Maria perché Doralice. Alice sarà “quella” di Carroll? E Dora?

Se volete contattare Doralice: questo è il loro sito (da cui sono tratte anche le citazioni). Se siete a Messina, andate in libreria.

Libro acquistato: Poppy cat, libro gioco realizzato con materiali diversi, adatto anche a bambini molto piccoli.