Nuvole zero, felicità ventitré

Stefano Tofani, Nuvole zero, felicità ventitré,
Rizzoli ragazzi, 2021
288 pagine
(edizione cartonata con sovraccoperta e cianometro)

Quante volte guardiamo veramente il cielo? Quante volte guardiamo veramente le cose? Stefano Tofani ci dà, in ogni suo libro, un paio di occhiali speciali: gli occhi dei bambini. I più piccoli, timidi, che si riescono a entusiasmarsi, puntano un obiettivo e non distolgono l’attenzione finché non lo hanno raggiunto, anche quando attorno a loro (a casa, soprattutto), il mondo sembra solo andare avanti controvento, e a fatica.

Quante volte ci è capitato di trovare qualcosa (una “cosa” o un sentimento, una sensazione) e passare oltre? Buttarla via, metterla da parte, dimenticarla? Non sappiamo davvero cosa ci siamo persi, a cosa ci avrebbe potuto portare seguirne la traccia, osservarla con tutto il cuore, l’anima, l’impegno, che solo un bambino ci mette. Ernesto, il nostro piccolo eroe dei “Sette abbracci” è tornato, per prestarci i suoi “quattro occhi” e portarci con lui a vivere un’avventura straordinaria. E insegnarci che il cielo, come tutte le cose, può avere infinite gradazioni di blu.

In foto, Ricky e Nico con il cianometro che hanno trovato fra le pagine del libro, oggetto magico e sconosciuto anche agli adulti. Provatelo, e guardate, veramente, le “gradazioni” di ogni cosa.

Un pensiero su “Nuvole zero, felicità ventitré

  1. Enza detta Masha ha detto:

    Concordo noi cosiddetti adulti perdiamo tante cose, ci perdiamo noi stessi… Oggi più che mai.
    Bel suggerimento di lettura.. Grazie.

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