Presentazioni che mi piacciono: Domenico Dara da I Trapezisti

Non è stata soltanto una bella presentazione quella di sabato 10 febbraio alla libreria I Trapezisti, quartiere Monteverde, Roma. È stato un evento speciale, pieno di emozioni, tanto che per ventiquattro ore sui profili Facebook di tutte le persone che hanno partecipato sono apparsi messaggi di ringraziamento ai librai, all’autore, alla  persona che ci ha accompagnato dentro Girifalco, a tutti.

La magia di questo incontro ha contagiato i presenti e non c’è bisogno di spiegare, illustrare, perché ci è rimasta sotto la pelle; ma vorrei raccontare il perché, secondo me, le presentazioni dei libri dovrebbero essere tutte un po’ come quella di sabato.
(Foto di Daniela Cicchetta)

1. Ambiente che “parla” del libro, “vestendosi” per l’occasione

Appunti di meccanica celeste

La libreria I Trapezisti, già dal nome e dal grande, bellissimo trapezio che disegna un arco sopra il salottino principale, era senza dubbio l’ambiente più adatto per accogliere Domenico Dara e il suo circo Engelmann. Se poi una perfetta curatrice come Daniela Cicchetta (che ha partecipato fin dai primi passi all’allestimento della libreria con il suo tocco speciale) ha aggiunto luci soffuse, candele sul bel tavolino con la copia di Appunti di meccanica celeste (Nutrimenti, 2016) a catalizzare l’attenzione, e morbidi cuscini sulle poltroncine, il gioco è fatto. A completare la scenografia, il regalo di Carmelo Calì (libraio, che con affetto sostiene il lavoro dei colleghi): una bambolina trapezista realizzata da Roberta “Cromanticamente” Botticella per l’occasione.
Da non sottovalutare, la sala riservata all’incontro che crea atmosfera, intimità e coinvolgimento maggiore, scevro da “distrazioni”.

2. Accoglienza totale da parte dei “padroni di casa”

L’autore e la libraessa

Non è così scontato che i librai, tutti (in questo caso quattro: Barbara Salsetta, Claudio Madau, Martina Dini e Maurizio Zicoschi), accolgano chi arriva con un abbraccio, con il corpo o con gli occhi, come se aprissero davvero la loro casa (per chi non conosce la libreria, ha l’aspetto di una bellissima casa, con il salotto, il baule delle vecchie cose, il terrazzino per i pomeriggi di relax). Tutti emozionati e felici, davvero, di ospitare Domenico Dara e gli amici venuti a incontrarlo. Barbara è rimasta in piedi vicino al “palco” per tutto il tempo, partecipando, e coinvolgendo, con la sua emozione fuori dalla pelle, anche il pubblico; Martina, la libraessa (un incrocio magico fra libraia e poetessa) ha colpito con la lettura di un brano dagli Appunti; Claudio dispensava sorrisi e birre, e non perdeva di vista le esigenze degli ospiti e dell’autore; Maurizio, trapezista fin dentro al midollo, scompariva per poi materializzarsi all’improvviso e lasciare una scia di magia, di incanto. Continua a leggere

E vissero tutti lettori e contenti

Dal 25 febbraio le bacheche dei librai indipendenti sono piene di facce di lettori contenti con: zaini, cestini delle biciclette, borse, braccia, buste piene zeppe di libri. Verrebbe da pensare che si tratti di un’epidemia, un gas che sprigionato nell’aria spinge la gente a comprare, comprare, comprare, come il gas …. fa venire da ridere senza motivo.

In questo caso un motivo (diciamo meglio una “spinta in più”, perché i lettori non hanno bisogno di un “motivo” per comprare i libri) c’è e viene da una bravissima e ingegnosa libraia di Lecco, Serena Casini che con Andrea, il suo compagno, è il cuore (e la testa) della bellissima Libreria Volante (questa la pagina Facebook).

Premettiamo che Serena ha alle spalle più di dieci anni di esperienza come libraia, redattrice, editor; era lei anche insieme a Filippo Nicosia e ai “colleghi itineranti” Mauro Maraschi e Maura Romeo in giro per l’Italia con Leggiu, il pulmino-libreria di Pianissimo; ed è lei che, prendendo spunto da un’ottima idea americana, ha ideato l’Italian Book Challenge, migliorando e rendendo ancora più coinvolgente e interessante l’idea originaria.

Diciamo subito una cosa: l’IBC (#IBC16) fa bene a tutti: ai lettori, ai librai, alle librerie, agli editori. Serena infatti ha creato, come prima cosa, una rete (potente e divertente) di librerie indipendenti di tutta Italia. I librai, invece di chiudersi nei loro castelli e issare il ponte levatoio, hanno accolto con grande entusiasmo l’idea, consapevoli (vivaddio!) che l’unione fa la forza. E hanno accolto la proposta di diventare “luoghi deputati” per il primo Book Challenge italiano.

Serena, da vera appassionata di libri e lettura (e come lei, i librai che hanno risposto all’appello) e con evidente professionalità e consapevolezza, ha capito che la Lettura può essere – deve essere – un gioco, qualcosa che faccia sorridere e che metta in relazione lettori, editori, librai con allegria e gioia.

Anche da queste premesse (poi lo chiederò a lei se è così) è nato questo challenge che già ha coinvolto e appassionato tutti.
La gara (il challenge appunto) consiste nell’acquistare (nelle librerie indipendenti indicate) e leggere 50 (questo è l’obiettivo massimo, ma si può concorrere anche con numeri al di sotto di questo, l’importante è partecipare) libri in un anno. Le linee guida, che sarà divertente esaminare e discutere con i propri librai di riferimento per avere consigli, suggerimenti, idee, sono 50 “categorie” di libri, molto stuzzicanti e divertenti, fra cui orientarsi; tipo Un libro il cui protagonista svolge il tuo stesso lavoro o Un libro che abbia almeno 100 anni più di te o ancora Un libro che ti è stato consigliato da una persona che hai appena incontrato (magari in libreria, chissà che non possa nascere un’amicizia).
Due estrazioni assegneranno premi (a giugno e a dicembre) ai lettori più “attivi”, ma saranno tante le iniziative legate all’IBC. Di seguito trovate i riferimenti “ufficiali”, con regolamento, lista delle categorie e delle librerie, appuntamenti e tanti contenuti extra.

Buon divertimento! E ancora complimenti a Serena e a tutti gli indie-librai che l’hanno seguita.

Il Regolamento e la pagina facebook.

 

 

Un “botto” di libri a Messina: bookb@ng festival!

bookbangLa mia città mi manca. Tanto. Torno in vacanza, d’estate e qualche volta a Natale. Negli ultimi anni ho notato con molto piacere un fermento culturale tutto nuovo: librerie, incontri, festival, locali con un nuovo concept non solo “mangereccio”.
Il Bookb@ang, festival delle espressioni letterarie, al Palazzo della Cultura il 24 e 25 ottobre nasce proprio in questo clima di fermento. Due giorni intensi di incontri, conversazioni, ospiti speciali, letteratura, cultura. E passione. È dalla passione di messinesi doc che è nato questo festival: Nancy Antonazzo e Francesca Giliberto, capitane coraggiose dell’Associazione Terremoti di Carta, costola del movimento nazionale Bombacarta, Luigi Grisolia, che conosce bene, dall’interno, il mondo editoriale e Fabrizio Palmieri, avvocato organizzatore di grandi eventi, testa e cuore di Demetra, associazione meridionalista che ha come fulcro di interesse la diffusione della cultura e del bene comune.

Le premesse sono ottime; se poi la madrina è un’altra messinese doc e il suo nome (letto su tante copertine, blog, riviste) è Nadia Terranova, allora il festival nasce sotto i migliori auspici.

Saranno due meravigliosi giorni di ospiti eccezionali (fra gli altri: Stefania Auci, Guglielmo Pispisa, Vins Gallico, Mariapia Veladiano, Paolo di Paolo, Francesco Musolino) e incontri. Sarà bello girare nel foyer del Palacultura alla scoperta di piccoli e medi editori veramente indipendenti, curiosare fra le loro pubblicazioni stringere la mano a chi lavora dietro le quinte per offrire ai lettori libri sempre nuovi e appassionanti.

Ci sarà anche uno spazio dedicato ai laboratori. Nadia Terranova curerà un laboratorio di scrittura per i ragazzi e di lettura per gli adulti; la casa editrice Verbavolant farà sognare i bambini con collage, disegni, pesci e mare ispirati ai loro libri; infine un laboratorio genitori-figli sull’importanza del libro come strumento di comunicazione e sperimentazione curato dallo Studio Pedagogico Radici.

Sul sito ufficiale, tutte le news, gli espositori, gli ospiti e gli appuntamenti. Potete anche diventare sostenitori del festival aderendo alla campagna di crowdfunding qui. Sosterrete questo evento… e avrete gadget fichissimi da sfoggiare! Io l’ho fatto e riceverò una matita flexi, un accendino, un astuccio e un accendino. Fatelo anche voi, anche con 5 euro, ma fatelo, è per una giusta causa.

Non ci sono più i reading di una volta (per fortuna): Suburra al Teatro Valle occupato

suburraQuando dici “presentazione di un libro” agli amici, il trenta per cento crolla addormentato già alla parola “presentazione” e dell’altro settanta che resiste, almeno la metà inizia a sbadigliare alla lettera “l” e l’altra metà si incarta cercando una scusa per non accompagnarti.

Se vi siete lasciati ingannare dalle parole, e non siete stati al Teatro Valle occupato domenica sera (il 22 settembre) avete fatto male. Perché la “presentazione” di Suburra, scritto da Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini e pubblicato da Einaudi Stile libero non è stata “solo” una presentazione; abbiamo assistito tutti, accucciati nelle comode poltrone, a un evento. Un grande evento che ha aperto una settimana di laboratori, discussioni, documentari e soprattutto Lotte spaziali (qui il programma): arte, cultura, formazione, riflessione per riappropriarsi di uno spazio (la città) troppe volte compresso, maltrattato, vilipeso, parossistico.
E la città che Suburra racconta è una città oscura, criminale, martoriata dalle battaglie per appropriarsi di un territorio che per anni è stato scenario di bande agguerrite. Proprio dalla casa di uno dei banditi per antonomasia, il Dandi della più famosa banda di tutti i tempi, parte la narrazione di un romanzo scritto a quattro mani su una sola tastiera. Continua a leggere

Una “gita al faro” (a Ventotene) con otto scrittori

ImmagineIl 29 giugno a Roma è festa. Già ci sentiamo tutti un po’ in vacanza, anche se abbiamo un mese e mezzo davanti. Per questo possiamo pianificare un week end lungo che ci faccia assaporare un po’ di relax e aria di mare. Meta: Ventotene.

Perché proprio Ventotene? Primo perché è un’isola stupenda, con una storia interessante; isola di vento, di sale e di ribellione, baluardo dell’antifascismo e luogo ideale per far nascere storie.
Con questa premessa, lo Studio Mun (www.studiomun.it) e l’Associazione culturale Tùrbìne, in collaborazione con il Comune di Ventotene e Aviap, hanno ideato e organizzato il Primo Festival Letterario Gita al Faro.
(qui accanto, il manifesto che ci è piaciuto tantissimo)
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