Autrici varie* – Il cavedio

Fernandel (2011), 128 pagine, 12 euro

*Le autrici: Nadia Terranova, Francesca Bonafini, Mascia Di Marco, Patrizia Rinaldi

Tre donne, tre storie, tre passioni, tre stili e tre linguaggi. E un uomo. Morto, che le ha lasciate tutte in qualche modo vedove. Di fatto. Di sentimenti. Di ricordi.

Quattro autrici (Nadia Terranova, Francesca Bonafini, Mascia Di Marco e Patrizia Rinaldi; l’idea del romanzo è proprio di Patrizia) si misurano ognuna con un monologo in cui confessano all’uomo che hanno amato e che in qualche modo le ha tradite tutte con cinismo e altezzosità, nell’amore e nei principi, il loro punto di vista su di lui e sulla vita che forse lui stesso non ha avuto mai l’umiltà di ascoltare.

Se vi state chiedendo cosa sia un cavedio, guardate bene la foto della copertina del libro e immaginate uno di quei punti luce, piccoli cortili entro cui rimbombano i rumori, le parole, a volte i pensieri dei palazzi.
E questo romanzo è una voce unica che rimbomba in questo cavedio, creando assonanze e distorsioni, nelle storie, nei punti di vista.

Nella vita di Patrizio Zefi – che nel romanzo ha la voce di Patrizia Rinaldi – ci sono state ben più delle tre donne “narranti”: Delle femmine ho avuto quello che ho voluto, quello che mi serviva e pure il lusso del soverchio che non guasta. Sciupafemmine cinico e opportunista, che fa del suo piacere l’unica ragione di vita, nonostante tutto non rimane solo sul letto di morte e viene idealmente circondato da Floriana Terrasanta (moglie siciliana che ha scelto perché era la più sfigata del paese, all’apparenza), Marta Benvenuti, scrittrice e sposata ed Elisa Franzin, giovane attrice da sfoggiare. Il canto a quattro voci risulta melodico e ben articolato e garantisce al romanzo uno andamento scorrevole, punteggiato da passaggi intensi e stilisticamente importanti. Ogni donna rappresenta un tipo di amore, di passione – non solo verso l’oggetto del desiderio – e un linguaggio diverso, che per il lettore è un piacere scoprire, centellinarsi, scandagliare e rileggere, dopo aver ascoltato, sul finale, il punto di vista del maschio.
Diverse nel rapporto con lui e nello stile di vita, rappresentano tre romanzi nel romanzo.
Floriana Terrasanta si deve fare conca, per lasciare spazio ai ricordi, uno chiama l’altro come i grani del rosario; con lei scorre la vita accanto a un uomo che l’ha sposata per calcolo (Mi prendevo una femmina da poco, me la mettevo dentro casa, le facevo fare una carrettata di figli e lei, a coda vascia, mi avrebbe custodito dallo schifo…); scorrono gli anni di piombo, la guerra, un periodo buio per l’Italia. I ricordi si susseguono come un fiume in piena, come la litania ipnotica di un rosario; come se Floriana, remissiva e sottomessa, sfogasse tutta la sua personalità adesso che il marito è morto. Donna forte, che prima di uscire di scena, accetta meno volentieri il tradimento di un ideale che d’amore.  È l’amore tenero, fino alla fine e nonostante tutto (Oggi fanno cinquant’anni precisi. Va bene, mi metto vicino, come mi hai chiesto tutte le sere della mia vita… E allora vieni qua che voglio darti un bacio).

Marta è l’amore da ostentare, è la poetella nennella da tenere stretta ai fianchi mentre si cammina per strada, per dichiararne il possesso; lei, sposata a un uomo che valorizza la sua passione per i libri e coltiva la sua predisposizione per la scrittura – e chiude un occhio davanti ai miei diversivi amorosi – e innamorata di un poco di buono a cui scrive dopo cinquant’anni confessando la sua debolezza, spogliando la sua anima ferita di fronte a lui, adesso che non c’è più e non può approfittarne prendendosi gioco di lei.

Elisa è la giovane donna di cui vantarsi con gli amici, l’attrice da ostentare. Lei che recita sul palco, nasconde la sua identità, ed è costretta a nascondersi nella stanza spersa in mezzo alla campagna dove eri solito nascondermi agli occhi di tua moglie. La ragazza che ha grandi sogni, che racconta la sua passione per il teatro e appare follemente innamorata delle scene e di contro soffre un amore corrisposto ma proibito.  Recita anche con se stessa, vorrebbe raschiarsi via dalla testa quel bacio, ma non ci riesce; si sforza di non cercarlo e soffre.

Quattro storie, quattro narrazioni che vanno al di là dell’amore, delle relazioni, della storia che ruota attorno ai quattro personaggi e coinvolgono tutti, raccontando con intensità pezzi di vissuto, emozioni e sensazioni da cui ci si stacca a fatica una volta finito il romanzo.

Le loro voci, chiuso il libro, rimbombano ancora nel cavedio.

In libreria dal 18 giugno.

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