Stregati 2: la cinquina!

Le streghette aspettavano con ansia la notte del 15 giugno, ossia quando gli Amici della Domenica (430 per essere precisi) avrebbero votato e scelto i cinque finalisti fra i dodici di questa sessantacinquesima edizione del premio Strega.
Mentre gli Amici sorseggiavano liquore e votavano, noi incrociavamo le dita, sperando che almeno due dei nostri preferiti entrassero nella cinquina. Dita anchilosate, ma ne è valsa la pena. In chiusura di post, qualche ostico pronostico (che in fondo non pronostica nulla, ma i pronostici alla fine quanto valgono?)
Come si dice, la giuria ha così votato:

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Stregati!

Streghe cattive malignano che la “dodicina” del Premio Strega sia solo utile alle case editrici (che spingono per entrarci) per promuovere una delle loro ultime pubblicazioni dell’anno.
E dicono anche che la “dodicina” sia utile al Premio Strega – che non ha bisogno di pubblicità, ma le streghe si sa come sono, maligne – per promuoversi, rimbalzando fra siti web, newsletter e comunicati delle dodici case editrici.
Pare che chi entra nella “cinquina” abbia pagato un po’ più degli altri sette; pare anche che chi vince lo Strega abbia pagato ancora di più. Molto di più.
Sondaggi dicono che non possa vincere di nuovo Mondadori, che negli ultimi anni ha quasi sempre portato a casa la vittoria (cinque volte in nove anni). (…E alle streghe ricorda qualcuno vicino alla casa editrice, ma quella è un’altra storia…)
Le streghe malignano che Pennacchi, dopo la vittoria dell’anno scorso, abbia iniziato a svalvolare (e non c’entra Scurati). Che pettegole!

Le streghette buone invece immaginano ancora, come per la prima volta sessantaquattro anni fa, gli “Amici della Domenica” (che oggi sono più di quattrocento) abbiano scelto, leggendo, votando, parlandone insieme, con passione e amore di lettere, i dodici (per ora) libri migliori pubblicati tra il 1° maggio 2010 e il 30 aprile 2011 e che via via scelgano i cinque finalisti, votando poi quello che secondo loro è il più bello, quello scritto meglio, la storia che più ha appassionato, quello che ha il valore letterario e culturale più alto. Continua a leggere