Alice Munro – Nettles, Ortiche

La Biblioteca di Repubblica-L’Espresso (2008), 93 pagine

Ottima operazione di La Repubblica e L’Espresso; allegare alla rivista un piccolo libro con una short story di un autore contemporaneo. La particolarità è che le storie si presentano con “testo a fronte”, italiano e inglese.
Una delle prime uscite è stata Nettles (Ortiche) di Alice Munro.

Ortiche è uno di quei racconti che ti sorprende per la schiettezza e la durezza degli argomenti che prendono il sopravvento in un’atmosfera all’apparenza serena.
È una storia di adolescenza, di due ragazzini – lei e Mike – che si sono conosciuti da piccoli, si sono legati di quell’amore che lega due adolescenti e si sono persi di vista. Fin qui, tutto abbastanza “regolare”.
Anche quando Alice e Mike si incontrano, ormai da adulti, lei con un divorzio alle spalle, e trovano insieme un’alchimia particolare che fa battere di nuovo il cuore di lei, inaridito da una vicenda matrimoniale finita male, potrebbe non rappresentare nulla di particolarmente originale.

Finché la spensieratezza dell’adolescenza, di quel legame senza pensieri che sembra ricrearsi proprio in un campo di ortiche, svanisce sotto il colpo di una confessione, di un dolore talmente forte da lasciare un grande senso di vuoto.

Lo stile della Munro, anche quando il tema cresce in intensità e drammaticità, è leggero e fluente, senza eccessivi melodrammi; asciuga in poche parole i sentimenti più sfaccettati, lasciando al lettore la pura e vera sensazione.

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